Malattie "non" tabellate e responsabilità Inail

5 Giugno 2025

Il Tribunale di Vicenza con Sentenza n. 13-5-2025 n. 251 ha accertato per la prima volta in Italia il nesso causale tra esposizione lavorativa a sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) e l'insorgenza di una patologia oncologica. Ha accolto la domanda degli eredi di un ex dipendente, condannando l'INAIL a riconoscere la rendita ai superstiti.

La consulenza tecnica medico-legale (CTU) è stata determinante. Ha attestato che l'esposizione sistematica e prolungata a PFAS, senza idonee misure di protezione individuale, era plausibile e compatibile con i tempi di latenza della malattia tumorale manifestatasi nel lavoratore. Inoltre, l'assenza di analisi ematiche individuali direttamente riferite al lavoratore non è stata ritenuta ostativa all'accertamento del nesso causale, grazie a studi retrospettivi su campioni significativi.

Questa decisione rappresenta un precedente significativo per le aziende che utilizzano o producono PFAS o sostanze con profili di rischio analoghi. Impone una rivalutazione strategica della gestione del rischio chimico e la necessità di difese scientificamente supportate. Si suggerisce di concentrarsi sulla contestazione dell'effettiva esposizione, sull'adeguatezza delle misure di prevenzione e protezione adottate all'epoca, e sulla conservazione sistematica di dati ambientali e biologici per futuri contenziosi. La Sentenza amplia la tutela previdenziale in ambito lavorativo e presenta profili di forte applicazione pratica.

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